SUL NOSTRO PETTO LA NOSTRA STORIA
Scorri per scoprire com’è cambiato il nostro stemma nel corso degli anni
1920
Uno scudo biancoblù con una banda diagonale al cui interno è recata la scritta Palermo Fbc. Sotto, una dicitura enigmatica: «Costituito nel 1898». Il disegno del logo viene ideato nel 1920 dal presidente dell’epoca, Valentino Colombo. Il bianco e il blu erano i colori del Racing Fbc.
1921
Nel 1921 fu lo stesso Colombo a modificare i colori dello stemma, da biancoblù a rosanero – colore delle maglie del Palermo dal 1907 – pur mantenendo la stessa struttura del logo, che è sempre lo scudo bicolore con la dicitura Palermo Fbc e la scritta «Costituito nel 1898».
1929
Il secondo cambio di simbolo nel 1929. Eletto a luglio di quell’anno, il nuovo Presidente, il barone Luigi Bordonaro di Gebbiarossa, affidò a Giuseppe Rizzo, un pittore futurista di Corleone, la realizzazione del nuovo marchio. Un rombo rosanero, con all’interno la scritta Palermo F.C., sovrapposto a un cerchio che rappresenta la stilizzazione di un pallone di cuoio da calcio stile anni Venti.
1932
In occasione della prima stagione in serie A nella storia del Palermo si ritorna allo scudo bicolore rosanero degli albori, con una significativa integrazione. Fa per la prima volta la sua comparsa l’aquila dorata, emblema comunale della città di Palermo fin dai tempi di Guglielmo I.
1947
È la volta dell’aquila coronata. È il marchio voluto dal barone Stefano La Motta, nemmeno trentenne quando giunge alla presidenza del Palermo. Ideata dopo la caduta del fascismo, “abbassa” le ali rispetto alla precedente e posa su una base all’interno della quale sono inscritte le iniziali SPQP.
1979
Uno dei simboli di maggiore successo, realizzato contestualmente alle maglie della Pouchain, ha fatto breccia nel cuore dei tifosi. È un’aquila nera stilizzata con un collare rosa, che volge lo sguardo verso la sua destra, inscritta in un rombo verde. Stemma ufficiale societario dal 1982.
1987
Con la rifondazione, inevitabilmente, viene realizzato un nuovo simbolo per la neonata Unione Sportiva Palermo. Salvino Lagumina opta per lo scudo. All’interno un’aquila stilizzata bianca che rispetto a tutte le precedenti, guarda verso la sua sinistra. L’aquila è inserita in una banda diagonale bicolore rosanero.
1991
Il duo dirigenziale Ferrara-Polizzi decide di cambiare ancora. Viene realizzato un marchio con un’aquila dalle ali spiegate, in procinto di spiccare il volo, che poggia su uno scudo a righe verticali rosanero. In basso la scritta Us Palermo che completa un cerchio rosa e nero.
1998
Nuovo logo, in ragione di un nuovo accordo di sponsorizzazione con il Comune di Palermo. L’aquila non è più quella ad ali spiegate, ma l’effigie comunale. Resta lo scudo a righe verticali rosanero su cui poggia, anche se questo assume una forma più allungata rispetto al precedente.
2000
È il simbolo con cui il Palermo di Zamparini è tornato in serie A, ha scalato posizioni nel calcio che conta fino a farsi conoscere in Europa, ma che è stato realizzato da Ferruccio Barbera sotto la gestione di Sensi e D’Antoni. È un’aquila dorata raffigurata di profilo in fase di atterraggio.
2019
«Abbiamo radici forti, fame, lacrime e sangue che scorre. Cadiamo, ci scrolliamo la polvere di dosso e ci rialziamo sempre. Qualcuno si può chiedere perché. È semplice: “Siamo aquile, siamo fatti per volare”. Messaggio chiaro nel logo realizzato dall’agenzia Gomez&Mortisia che segna il nuovo corso del Palermo di Dario Mirri. Una rinascita nel segno della modernità, con un logo “aperto” ed essenziale, che racchiude i tratti inconfondibili dell’aquila nella sagoma di una P, come Palermo, segno del legame con il territorio.